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«Papà, facciamo il Cammino di Santiago de Compostela? Questa è stata la richiesta che mia figlia Chiara fece un anno prima. ... ma anche "perché chiederlo a me?... Perché ho accettato l'invito di mia figlia? Chiara ha una certa età chiamata adolescenza, ma anch'io ho già una certa età il cui tallone d'Achille potrebbe essere un entusiasmo non molto forte che rischia di scemare di fronte alle varie difficoltà. Almeno in teoria questa potrebbe essere l'incognita di chi non è più giovane. C'è una ricetta per ritardare l'invecchiamento? Sì, camminare il più possibile e farlo qualche volta con passo spedito, salire le scale, ridurre la quantità di pasti, evitare di fumare, contare di raro gli anni... affinché lo spirito che abbiamo dentro non se ne accorga. Ciononostante, mi si può far notare che, indipendentemente da come si affronta l'esistenza, presto o tardi s'invecchia e ci sono esperienze che non ci sono più concesse se non tramite il racconto di altri.... Abbiamo considerato che la cosa più importante sia cercare sempre di avere sogni da poter realizzare; pregustare il viaggio era diventato un buon sogno, allenati o no saremmo partiti... E così, martedì 18 giugno 2013, Chiara ed io siamo dunque partiti.» (Giorgio Càeran)